martedì 20 settembre 2011

Comportamenti contrastanti: seguiamo le orme di San Francesco e Sant'Antonio e non quelle del Papa.


San Francesco parlava agli animali e li considerava creature del Signore già dal lontano 1200. Sant'Antonio li benediceva e li proteggeva.Le statue del santo ci ricordano del suo amore per gli animali.

Non bastano come esempi questi due santi per i nostri preti?
Il parroco di Varese che non benedice la casa dove ci sono gli animali ed il prete che non consente l'accesso in chiesa alla non-vedente perchè accompagnata dal suo cane guida, forse non li conoscono?
Wojtyla
"Non solo l' uomo, ma anche gli animali
 hanno il soffio-spirito di Dio"
Come possono costoro instillare nelle coscienze altrui, pensieri cristiani? Cosa possono predicare dall'alto del loro pulpito? Che esempio danno?
Forse prendono spunto dalle amare parole di Papa Ratzinger che toglie l'anima agli "anima"li?
Il mondo non gira solo intorno a noi, sembra ricordarci tutti i giorni il Cantico delle Creature. Il rispetto e l'amore per la natura e per le creature che la popolano deve essere una necessità vitale. 
L'animo umano si sta chiudendo e solo la riconquista di un rapporto stretto con la terra e gli animali può ridarci un senso di tranquillità naturale, che stiamo dimenticando.


In calce vorrei ricordarvi la lodevole iniziativa di Tomasz Jeschke, prete austriaco, partito a piedi alla volta di San Pietro - dove arriverà il 4 ottobre - benedicendo gli animali. La sua mission è quella di ottenere da parte della chiesa un "chiaro segnale" circa la sorte degli animali - creature di Dio - e della natura, la nostra casa terrena. 
La nostra speranza è che papa Ratzinger, aprendo il suo cuore, prenda una posizione ferma circa il "grido di sofferenza" degli animali. 

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